Malocclusione

La malocclusione dentale può causare diversi problemi e favorire l’insorgenza di disturbi al cavo orale (ma non solo): scopri cos’è, i sintomi e come può essere trattata
Korian Redazione

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Redazione scientifica
Articolo revisionato dalla nostra redazione scientifica
27 Marzo 2025

    La malocclusione è una condizione nella quale l’arcata dentale superiore e quella inferiore non si incontrano nel modo corretto alla chiusura della bocca.

    In condizioni normali, i denti dell’arcata superiore dovrebbero leggermente sovrapporsi a quelli dell’arcata inferiore, in modo che le cuspidi (la porzione apicale) dei molari superiori si incastrino con le fosse dei molari inferiori. Questo allineamento consente una distribuzione equilibrata delle forze masticatorie, facilitando la corretta funzione della mandibola.

    Un’occlusione adeguata è fondamentale non solo per la masticazione efficiente, ma anche per la fonazione, la respirazione e la salute dell’articolazione temporo-mandibolare. Quando i denti non si chiudono correttamente, possono insorgere vari problemi funzionali, come difficoltà nel triturare il cibo, sovraccarichi muscolari e dolori articolari. Inoltre, una chiusura non armonica può favorire un’usura anomala dello smalto, aumentando il rischio di problemi dentali e disturbi gengivali. 

    Per questa ragione, è importante trattare la malocclusione dentale in modo adeguato, anche in base alla tipologia. Si possono infatti presentare diversi tipi di malocclusione quali, per esempio:

    • morso profondo, quando gli incisivi superiori coprono eccessivamente quelli inferiori;
    • morso inverso, quando gli incisivi inferiori sporgono rispetto a quelli superiori;
    • morso crociato, quando i denti superiori e inferiori non si allineano correttamente;
    • morso aperto, se c’è uno spazio tra i denti anteriori superiori e inferiori quando la bocca è chiusa.

    La malocclusione è un problema diffuso, particolarmente frequente nell’infanzia e nell’adolescenza.

    Quali sono le cause della malocclusione?

    La malocclusione si sviluppa spesso nell’infanzia, quando i denti decidui vengono progressivamente sostituiti da quelli permanenti (il periodo di dentizione mista). Le cause precise non sono sempre individuabili, ma in linea di massima questa condizione è causata da un insieme di fattori genetici e ambientali. Per esempio, molte caratteristiche ereditarie possono contribuire alla malocclusione, quali la sproporzione tra le dimensioni dei denti e quelle di mascella e mandibola, oppure la forma di queste ultime. Allo stesso tempo, danni ai denti (anche dovuti a condizioni quali il bruxismo), o interventi non correttamente adattati alla bocca della persona (per esempio l’inserimento di ponti o ricostruzione di corone) possono contribuire alla malocclusione. Anche i fattori comportamentali possono favorire lo sviluppo di una malocclusione: si osserva in particolare nei bambini che hanno l’abitudine di succhiarsi il pollice. Infatti, la pressione esercitata dal dito sul palato può spingere all’indietro gli incisivi inferiori e i molari superiori, mentre gli incisivi superiori tendono a sporgere in avanti.

    La malocclusione non ha una causa definita ma di solito insorge a causa di fattori ambientali e genetici.

    Quali sono i sintomi della malocclusione?

    I sintomi della malocclusione possono differire a seconda del tipo di condizione. In generale, però, possono presentarsi:

    • difficoltà o fastidio durante la masticazione;
    • respirazione a bocca aperta;
    • morsi alla lingua o all’interno della guancia;
    • raramente, difficoltà a parlare;
    • alterazioni della struttura facciale.

    Se non trattata nel modo corretto, la malocclusione può nel tempo portare a diversi disturbi dei denti e delle gengive, tra cui la recessione gengivale e l’erosione progressiva dello smalto del dente (erosione dentale). Inoltre, questa condizione può favorire lo sviluppo della carie.

    La malocclusione può anche causare disturbi e dolore a mandibola e mascella, tra cui in particolare disturbi temporomandibolari (ossia che interessano l’articolazione che collega la mandibola al cranio e permette movimenti come aprire e chiudere la bocca, masticare e parlare). Secondo alcuni studi, la malocclusione potrebbe anche essere associata a disturbi neurologici, ma le prove scientifiche sono ancora limitate.

    Ancora, la malocclusione può contribuire alle apnee notturne o ad altri disturbi del sonno. Vale infine la pena evidenziare che può anche influenzare la vita sociale di chi ne soffre, perché le preoccupazioni estetiche possono portare la persona a isolarsi.

    Se non trattata correttamente, la malocclusione può causare diverse complicanze, a partire da quelle al cavo orale.

    malocclusione

    Come si arriva alla diagnosi di malocclusione?

    La malocclusione viene diagnosticata nel corso di una visita odontoiatrica. Oltre alla valutazione clinica, possono essere raccomandati ulteriori esami per definire meglio la condizione, come per esempio la radiografia. Inoltre, il/la dentista può prendere un calco o effettuare fotografie della bocca per studiare meglio il tipo di chiusura. Con la diagnosi può anche essere stabilita la classe della malocclusione, classificata in base alla relazione tra i denti dell’arcata superiore e quelli dell’arcata inferiore e alla posizione rispetto a mandibola e mascella.

    Classi di malocclusione dentale

    • Classe I: i denti mascellari sono leggermente più avanti rispetto a quelli mandibolari e la mandibola è correttamente allineata.
    • Classe II: i denti mascellari sono significativamente più avanti rispetto a quelli mandibolari e la mandibola è poco sviluppata.
    • Classe III: i denti mandibolari sono significativamente più avanti rispetto a quelli mascellari e la mandibola è eccessivamente sviluppata.
    • Classe IV: i denti mascellari sono significativamente più arretrati rispetto a quelli mandibolari.
    • Classe V: i denti mascellari sono significativamente più avanti rispetto a quelli mandibolari e la mandibola è eccessivamente sviluppata.
    • Classe VI: i denti mandibolari sono significativamente più arretrati rispetto a quelli mascellari.

    Anche se la diagnosi di malocclusione coinvolge di norma in prima istanza un/a dentista, la figura professionale di riferimento per il successivo trattamento, soprattutto nei casi più gravi, è l’ortodontista, cioè un/a dentista specializzato/a nella diagnosi, prevenzione e correzione delle malocclusioni e delle anomalie di allineamento dei denti e delle ossa mascellari.

    Come si previene la malocclusione dentale?

    Non c’è un modo per prevenire con certezza la malocclusione dentale. Tuttavia, è sempre importante curare l’igiene e la salute del cavo orale per prevenire disturbi (e gli interventi eventualmente necessari per curarli) che possano alterare i denti e che potrebbero eventualmente contribuire allo sviluppo di una malocclusione. In quest’ottica, è importante anche sottoporsi regolarmente a visite dentistiche per identificare in modo tempestivo eventuali disturbi e anomalie, così che possano essere trattati prima di causare complicanze. Può anche essere importante scoraggiare i bambini dal succhiarsi il pollice.

    Le principali strategie per prevenire l’ascesso dentale includono la riduzione del consumo di zuccheri, una corretta igiene orale e l’assunzione di fluoro.

    Qual è il trattamento della malocclusione dentale?

    Sono disponibili diverse strategie per il trattamento della malocclusione dentale: la più idonea dipende dal tipo di condizione e dalla sua gravità, ma nella scelta del trattamento è importante tenere in considerazione anche le preferenze e necessità del paziente. Vale comunque la pena sottolineare che prima si mette in atto, più efficace e rapido è il trattamento; quest’ultimo tende a essere particolarmente efficace se eseguito nell’infanzia e nell’adolescenza, quando ossa e denti sono più flessibili. Il trattamento della malocclusione può essere efficace anche nell’adulto, ma spesso richiede tempi più lunghi.

    Possibili rimedi per la malocclusione dentale

    • Apparecchi ortodontici. Gli apparecchi ortodontici hanno lo scopo di riallineare in modo delicato i denti e rappresentano il trattamento più impiegato per la malocclusione. Sono disponibili diverse tipologie, dagli apparecchi tradizionali fissi costituiti da attacchi incollati ai denti e collegati da un filo metallico che esercita una pressione graduale per spostare i denti nella posizione corretta, a quelli rimovibili. Questi ultimi, sempre più utilizzati, sono mascherine progettate per spostare i denti progressivamente attraverso una serie di allineatori personalizzati. Spesso, prima dell’uso dell’apparecchio ortodontico può essere consigliato anche l’uso di un espansore palatale, un dispositivo che aiuta ad allargare il palato.
    • Dispositivi ortodontici extraorali. Sono dispositivi che vengono fissati alla testa o al collo con fasce elastiche e si collegano agli apparecchi dentali per guidare la crescita della mascella nei bambini o negli adolescenti. 
    • Estrazione dentale. In alcuni casi, il trattamento della malocclusione può richiedere l’estrazione di alcuni denti per avere uno spazio sufficiente affinché gli altri possano allinearsi correttamente. L’estrazione può anche essere necessaria in presenza di denti gravemente danneggiati.
    • Chirurgia di mascella/mandibola. Può essere necessaria per correggere gravi disallineamenti della mandibola o della mascella, soprattutto in presenza di problemi funzionali nella masticazione o nella respirazione. Non rappresenta un intervento rapido ma, anzi, richiede un percorso nel quale la chirurgia è combinata con il trattamento ortodontico (come l’uso di apparecchi) sia prima sia dopo l’intervento.

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