Spondiloartrosi (artrosi della colonna vertebrale)
La spondiloartrosi è una progressiva degenerazione della cartilagine nelle articolazioni delle vertebre, un processo patologico noto come artrosi (da non confondere con l’artrite) che in questo caso interessa la colonna vertebrale. Più precisamente, la spondiloartrosi interessa le faccette articolari, che hanno un ruolo fondamentale nella stabilità e nella mobilità della colonna vertebrale.
Ogni vertebra presenta, oltre al corpo vertebrale principale, strutture ossee chiamate processi articolari, che si collegano con i processi articolari delle vertebre adiacenti. Questi collegamenti formano le faccette articolari, che permettono movimenti limitati di flessione, estensione e rotazione tra le vertebre, oltre a proteggere la colonna da movimenti eccessivi che potrebbero danneggiare il midollo spinale o i dischi intervertebrali.
Ciascuna faccetta articolare è rivestita di cartilagine, un tessuto liscio e flessibile che permette alle ossa di muoversi l’una sull’altra senza attrito. Quando la cartilagine si degrada, come avviene nella spondiloartrosi, le superfici ossee entrano in contatto diretto: questo comporta la comparsa dei sintomi della spondiloartrosi.
La spondiloartrosi può interessare ogni parte della colonna vertebrale, ma è più frequente nel collo (porzione cervicale della colonna) e a livello lombare, le regioni sottoposte a maggiore stress biomeccanico.
Come l’artrosi di altre articolazioni (per esempio del ginocchio o dell’anca), anche quella della colonna vertebrale rappresenta una malattia cronica, più frequente nelle persone anziane e nelle donne.
Quali sono le cause della spondiloartrosi?
Le cause della spondiloartrosi non sono del tutto note; sono conosciuti però diversi fattori di rischio che possono aumentare la probabilità che si sviluppi questa condizione. Qui di seguito sono elencati i principali.
I principali fattori di rischio della spondiloartrosi
- Età. È il fattore di rischio più rilevante: con l’invecchiamento, infatti, la capacità delle cellule della cartilagine (condrociti) di ripararsi diminuisce, portando a danni progressivi alla cartilagine. Ciò non significa che la spondiloartrosi sia un processo fisiologico dell’invecchiamento: è invece un processo patologico, che risulta più comune nelle persone anziane. In queste ultime, inoltre, la lordosi lombare (cioè la curvatura verso l’interno della parte bassa della colonna vertebrale) è più pronunciata e può aumentare il carico sulle faccette articolari.
- Genetica. Gli studi hanno dimostrato che molte varianti di specifici geni sono correlate allo sviluppo dell’artrosi, compresa quella della colonna vertebrale. Per questa ragione, la spondiloartrosi si presenta più di frequente in persone che hanno parenti che ne soffrono; la familiarità della malattia è particolarmente significativa nel caso di spondiloartrosi che interessa le regioni cervicale e lombare.
- Sesso. Le donne sono interessate più comunemente degli uomini dall’artrosi, compresa quella della colonna vertebrale.
- Traumi e malattie pre-esistenti. Aver subito traumi o lesioni ossee oppure articolari, così come alcune patologie (per esempio l’artrite reumatoide) possono aumentare il rischio di artrosi.
- Altre condizioni. L’obesità è associata all’infiammazione cronica, che contribuisce alla degenerazione articolare. Anche diabete, ipertensione, disturbi alla circolazione sanguigna influenzano negativamente la salute della cartilagine e possono contribuire allo sviluppo di artrosi.
- Scarsa forza muscolare e attività lavorative. Sia la scarsa forza muscolare sia movimenti articolari anomali, per esempio in ambito professionale, possono peggiorare la degenerazione delle cartilagini, contribuendo all’insorgenza dell’artrosi.

Quali sono i sintomi della spondiloartrosi?
I sintomi tipici della spondiloartrosi sono la rigidità e la perdita di flessibilità della colonna vertebrale; movimenti come ruotare la testa o allungarsi possono quindi diventare difficoltosi, anche perché questi sintomi sono accompagnati dal dolore nella zona interessata. In particolare, se la spondiloartrosi coinvolge le articolazioni cervicali superiori, il dolore si presenta nella zona occipitale ed è spesso accompagnato da mal di testa; se nelle vertebre cervicali medie e inferiori, il dolore si presenta nelle regioni posteriori di scapola e spalla. Ancora, se la spondiloartrosi è a livello lombare, il dolore si manifesta ai glutei e alle cosce e può irradiarsi fino al ginocchio. Il dolore agli arti è legato all’infiammazione o compressione dei nervi, e si può associare a un senso di ’intorpidimento a gambe o braccia.
Le articolazioni interessate possono anche presentarsi gonfie e, in alcuni casi, è possibile percepire un rumore, una sorta di cigolio, durante il movimento. Inoltre, come conseguenza del deterioramento della cartilagine che porta le vertebre a sfregare tra loro, queste possono sviluppare osteofiti, speroni o escrescenze ossee che contribuiscono ai sintomi dolorosi: si parla in questo caso di spondiloartrosi osteofitosica.
I sintomi della spondiloartrosi peggiorano con il tempo; tendono a essere più intensi anche dopo un’attività fisica impegnativa o lunghi periodi in cui si è stati seduti o distesi (per esempio al mattino).
Come si arriva alla diagnosi di spondiloartrosi?
La diagnosi di spondiloartrosi richiede esami sia fisici sia strumentali. Il/la medico/a raccoglie i sintomi riferiti dal paziente ed esamina la schiena per valutare la presenza di dolore e gonfiore; successivamente, esami di imaging permettono di ottenere immagini delle condizioni interne dell’organismo, definire meglio il quadro di spondiloartrosi ed escludere eventuali altre cause dei disturbi. In particolare, l’esame di riferimento per la diagnosi di spondiloartrosi è la radiografia. Possono eventualmente essere raccomandati anche altri esami, come risonanza magnetica ed esami del sangue, sempre nell’ottica di escludere altri disturbi.

Come si previene la spondiloartrosi?
Sebbene non tutti i fattori di rischio per la spondiloartrosi siano modificabili, è possibile adottare alcune strategie per rendere meno probabile lo sviluppo della patologia (e più in generale dell’artrosi). Tra queste vi sono mantenere il proprio peso nella norma o dimagrire in caso di sovrappeso/obesità, con un’alimentazione equilibrata e un regolare esercizio fisico. Per quanto riguarda quest’ultimo, è importante scegliere attività che non carichino le articolazioni in modo eccessivo: il nuoto ne è un buon esempio, ma anche altri tipi di esercizio a basso impatto, come andare in bicicletta e camminare, possono essere indicati. In linea generale, è bene evitare il sovraccarico delle articolazioni non solo nel contesto sportivo ma anche in quello professionale.
Qual è il trattamento della spondiloartrosi?
Il trattamento della spondiloartrosi può essere di tipo conservativo o chirurgico: la scelta di quello più idoneo dipende dalla gravità della patologia e dalle condizioni del paziente ma, in linea generale, l’approccio chirurgico è indicato solo in pochi casi. È da precisare che la spondiloartrosi rappresenta una condizione dalla quale non si guarisce, ma per la quale il trattamento può permettere una buona gestione dei sintomi.
Il trattamento conservativo della spondiloartrosi si basa essenzialmente sulla fisioterapia e sulla somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei (e a volte corticosteroidi): la prima aiuta a migliorare la flessibilità e la stabilità delle articolazioni della colonna vertebrale, mentre i secondi aiutano a mitigare il dolore. Nel contesto dell’approccio conservativo è importante, in caso di pazienti con sovrappeso oppure obesità, anche la riduzione del peso corporeo, che può contribuire in modo significativo alla gestione della malattia.
Più raramente può essere necessario ricorrere all’intervento chirurgico. Questo consiste di solito nella fusione delle vertebre, così da stabilizzarne e impedirne il movimento (comportando necessariamente una perdita di flessibilità). Può essere accompagnato dalla decompressione spinale, un intervento mirato ad alleviare la pressione su eventuali nervi compressi.
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Korian Redazione
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