Disturbi d’ansia
I disturbi d’ansia sono una delle più comuni patologie mentali: caratterizzati da timori e preoccupazioni eccessivi e persistenti, difficili da controllare, possono interferire con le attività quotidiane e con la vita sociale e professionale di chi ne soffre. Rappresentano quindi una condizione diversa dall’ansia fisiologica che tutte le persone sperimentano in alcuni momenti della vita.
Esistono diversi tipi di disturbi d’ansia:
- disturbo d’ansia generalizzato, caratterizzato dall’ansia eccessiva per le attività quotidiane;
- disturbo da panico, caratterizzato dagli attacchi di panico e dalla paura degli stessi;
- disturbo da ansia sociale, caratterizzato da ansia e timori nei confronti delle situazioni sociali;
- disturbo d’ansia da separazione, caratterizzato dall’ansia per l’allontanamento anche temporaneo da una persona cui si è attaccati;
- mutismo selettivo, una forma abbastanza rara in cui la persona non riesce a parlare (pur avendo normali abilità linguistiche), in situazioni specifiche;
- fobie specifiche, nelle quali l’ansia e la paura sono rivolte a cose o situazioni specifiche (per esempio i ragni o i luoghi affollati).
È frequente che una persona possa presentare contemporaneamente più di un tipo di disturbo d’ansia e anche che queste patologie siano associate ad altri disturbi mentali, in particolare la depressione e il disturbo da uso di sostanze (per esempio il disturbo da uso di alcol).
I disturbi d’ansia possono insorgere a diverse età: alcuni, come il disturbo d’ansia da separazione, si manifestano più comunemente durante l’infanzia, mentre altri possono insorgere nell’adolescenza o in età adulta. Inoltre, le donne sono più comunemente interessate da disturbi d’ansia rispetto agli uomini.
Sebbene siano disponibili trattamenti efficaci per i disturbi d’ansia, si stima che, a causa di barriere quali per esempio la mancanza di consapevolezza sulle possibilità di terapia e lo stigma sociale, solo una persona su quattro li riceva.
Quali sono le cause dei disturbi d’ansia?
Come molte altre malattie, soprattutto mentali, anche i disturbi d’ansia insorgono da una complessa interazione tra fattori genetici e ambientali.
Gli studi hanno evidenziato come i disturbi d’ansia siano più comuni nelle persone che hanno parenti che ne soffrono; ampie ricerche sulla popolazione suggeriscono inoltre come diversi geni possano contribuire ad aumentare il rischio di sviluppare questo tipo di patologie. Oltre a questi fattori biologici, è noto che l’esposizione a un ambiente negativo e stressante e l’aver subito traumi o abusi rappresentano dei fattori di rischio.

Quali sono i sintomi dei disturbi d’ansia?
L’ansia è un’emozione naturale che ogni persona sperimenta in alcuni momenti della propria vita. È caratterizzata da apprensione, tensione, preoccupazione o paura per qualcosa che si attende per il futuro ed è spesso associata a sintomi fisici, come aumento del battito cardiaco, tensione muscolare, sudorazione, tremori e difficoltà respiratorie; possono presentarsi anche mal di testa o nausea. È anche associata a comportamenti di evitamento ma, in condizioni fisiologiche, rappresenta una risposta emotiva importante, perché può aiutare e preparare l’organismo ad affrontare situazioni difficili o stressanti.
Nei disturbi d’ansia, tuttavia, l’emozione è esagerata e persistente e porta chi ne soffre a cercare di evitare le situazioni che la causano, con effetti negativi che si riflettono in modo anche significativo sulle relazioni sociali e sul rendimento professionale o scolastico.
In linea generale, oltre alle manifestazioni fisiche associate all’ansia, i disturbi d’ansia causano sintomi quali:
- difficoltà a concentrarsi o a prendere decisioni;
- irritazione e tensione psicologica;
- nausea e fastidi gastrointestinali (per esempio reflusso gastroesofageo, anche se il legame preciso tra questa condizione e i disturbi d’ansia non è chiaro);
- difficoltà a dormire.
Tuttavia, ogni tipo di disturbo d’ansia presenta sintomi specifici.
I sintomi principali dei diversi tipi di disturbi d’ansia
- Disturbo d’ansia generalizzato. Le persone con questa forma di disturbo d’ansia si preoccupano in modo eccessivo per le attività di ogni giorno: per gli adulti possono essere questioni di salute, finanziarie, il benessere dei propri familiari, i risultati professionali, o anche per esempio l’essere in ritardo. Per i bambini, l’ansia eccessiva può riguardare per esempio le attività sportive o scolastiche, i disastri naturali, il benessere dei familiari. Nonostante siano consapevoli che le preoccupazioni sono esagerate, le persone con questa patologia hanno difficoltà a gestirle. Si possono presentare difficoltà a dormire e rilassarsi. Chi ne soffre può stancarsi facilmente, o sentirsi stanco in modo continuativo. Le persone con disturbo d’ansia generalizzato possono anche essere facilmente irritabili e provare la sensazione “di esplodere”, sul punto di reagire in modo eccessivo. Dal punto di vista strettamente fisico, si possono presentare inoltre sintomi quali per esempio tremori, difficoltà a deglutire, mal di testa, dolori gastrointestinali o muscolari (o anche altri dolori senza spiegazione apparente), sudorazione e difficoltà respiratorie. I sintomi possono peggiorare nei momenti di stress, come per esempio un esame scolastico, una lite, una malattia.
- Disturbo da panico. Ha come sintomo tipico il presentarsi di ricorrenti attacchi di panico (un’improvvisa ondata di paura), che spesso iniziano nella tarda adolescenza o nella prima età adulta. Durante un attacco di panico possono presentarsi diversi sintomi in combinazione: per esempio, vi possono essere tachicardia (aumento della frequenza del battito cardiaco), dolore al petto, sudorazione, tremori, sensazione di soffocamento e difficoltà respiratorie; si possono presentare sensazione di caldo o di freddo, stordimento, nausea e dolori addominali, paura di morire o di perdere il controllo. Il disturbo da panico è caratterizzato anche da ansia e timore nei confronti di questi attacchi, e chi ne soffre tende a evitare i luoghi in cui si sono verificati. Gli attacchi di panico (che possono verificarsi anche in persone che non soffrono di un vero e proprio disturbo da panico) possono essere anche molto intensi, per cui è frequente che chi ne è affetto pensi di avere un infarto o altri problemi fisici. Inoltre, anche se possono presentarsi in risposta a un oggetto o situazioni specifiche, in altri casi insorgono senza apparente ragione, in modo inatteso.
- Disturbo d’ansia da separazione. È caratterizzato da un timore eccessivo, anche rispetto all’età di chi ne soffre, per il separarsi da una specifica persona: vi può essere il timore persistente di perderla, il non voler dormire lontano da lui o da lei, la presenza di incubi riguardanti una possibile separazione. I sintomi si sviluppano spesso durante l’infanzia, ma possono perdurare anche in età adulta.
- Mutismo selettivo. Si presenta soprattutto nell’infanzia ed è caratterizzato dall’incapacità di parlare in specifiche situazioni, per esempio di fronte a persone diverse dai genitori. I bambini che ne soffrono hanno normali abilità linguistiche e possono, in questi casi, cercare di esprimersi in modo non verbale (per esempio puntando il dito o scrivendo); spesso sono presenti anche timidezza eccessiva e un’ansia importante nei confronti delle situazioni sociali. Il disturbo può portare a problemi scolastici e isolamento.
- Fobie specifiche. Si presentano con paure intense per oggetti o situazioni (animali come i ragni, gli insetti o i cani; situazioni quali prendere un aeroplano o un ascensore o trovarsi in luoghi chiusi; procedure mediche come un prelievo di sangue; fenomeni naturali come temporali o terremoti eccetera). Chi ne soffre è consapevole che si tratta di timori irrazionali, ma anche solo pensarvi genera ansia, che nei bambini può esprimersi piangendo, gelandosi/immobilizzandosi, aggrappandosi alle persone vicine.
Come si arriva alla diagnosi di disturbi d’ansia?
La diagnosi di queste patologie può essere difficile e richiedere di distinguerle da altre condizioni psichiatriche, come la depressione, come pure può risultare difficoltoso distinguere i diversi specifici disturbi d’ansia; molte persone che ne soffrono, inoltre, possono avere difficoltà a rivolgersi al /la proprio/a medico/a. I criteri diagnostici si basano sul tipo di sintomi e sulla loro persistenza nel tempo ed è necessario verificare che non siano dovuti, per esempio, all’uso di sostanze (come droghe d’abuso o alcuni farmaci) o ad altre condizioni mediche (per esempio, alcuni sintomi del disturbo d’ansia generalizzato possono essere dovuti all’ipertiroidismo).

Come si prevengono i disturbi d’ansia?
Data la complessità delle cause che danno origine ai disturbi d’ansia, è difficile identificare una strategia di prevenzione. L’Organizzazione mondiale della sanità evidenzia come un approccio di comunità efficace per la prevenzione di queste patologie debba includere l’educazione dei genitori e programmi scolastici volti a rafforzare l’apprendimento sociale ed emotivo, nonché a sviluppare strategie positive per affrontare situazioni difficili, stressanti o dolorose.
Diversi studi evidenziano inoltre il ruolo dell’esercizio fisico regolare nel ridurre il rischio di disturbi d’ansia.
Qual è il trattamento dei disturbi d’ansia?
Sebbene ciascun tipo di disturbo d’ansia abbia caratteristiche differenti, il trattamento passa essenzialmente attraverso la psicoterapia e la terapia farmacologica, da sole o in combinazione.
Per quanto riguarda la psicoterapia, la forma d’elezione nel trattamento dei disturbi d’ansia è la cosiddetta terapia cognitivo-comportamentale, il cui obiettivo è, in breve, riconoscere i meccanismi mentali disfunzionali e identificare strategie pratiche per sviluppare comportamenti più sani e funzionali. Uno dei metodi che possono essere compresi in questa psicoterapia è la cosiddetta terapia di esposizione, che prevede il confronto diretto del paziente con ciò che causa l’ansia.
La terapia farmacologica si basa su farmaci che, pur non rappresentando una cura, possono alleviare i sintomi del disturbo. Quelli più comunemente impiegati sono:
- ansiolitici, che aiutano a ridurre tensione e nervosismo; quelli storicamente più usati sono le benzodiazepine, il cui uso è però oggi molto meno raccomandato a causa del rischio di assuefazione;
- antidepressivi, come gli inibitori della ricaptazione della serotonina, usati nel trattamento della depressione ma efficaci anche per aiutare a controllare lo stress.
Diverse altre strategie possono inoltre contribuire a rendere i trattamenti più efficaci e gestire meglio i sintomi dei disturbi d’ansia. Tra queste vi sono le tecniche di gestione dello stress (per esempio la meditazione), i gruppi di supporto per la condivisione delle esperienze, e in generale la cura di sé stessi: eliminare le sostanze che possono aggravare i sintomi dell’ansia come alcol e droghe d’abuso, seguire una dieta sana e dormire a sufficienza e in modo regolare.
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