La postura bambini è un aspetto di cui chi ha un figlio che frequenta le scuole elementari e medie deve necessariamente tenere conto. Soprattutto in questi giorni di ripresa delle attività scolastiche, sono tornate d’attualità tematiche delicate come gli atteggiamenti posturali scorretti e la ginnastica posturale per bambini, che si uniscono a domande volte ad indagare fino a che età si può correggere la postura.

È allora bene da subito dire che in età evolutiva, individuare e correggere efficacemente le anomalie nello sviluppo della colonna vertebrale è un obiettivo che, ormai da diversi anni, gli specialisti dedicano ai piccoli pazienti. Per questa ragione è importante che i genitori sottopongano i propri figli a controlli medici periodici al fine di consentire un approccio terapeutico adeguato ed efficace.

Per sensibilizzare questa importantissimo argomento ci avvaliamo del contributo del Dott. Maurizio D’Elia, Fisioterapista, Errepigista e Coordinatore del Centro Fisioterapico Tarantini-Trani. Grazie alla sua competenza scopriremo quali sono i vizi posturali e analizzeremo gli aspetti funzionali per la postura corretta dei bambini.

MAL DI SCHIENA IN ETÀ EVOLUTIVA E POSTURA BAMBINI: COME COMPORTARSI?

Le anomalie che possono manifestarsi in un corpo in fase di sviluppo sono molte e diverse tra loro: scoliosi, cifosi, iperlordosi, piede piatto e deficit posturali che, con una vita sempre più sedentaria e l’uso di dispositivi elettronici sin da piccoli, tendono ad aggravarsi. Per questa ragione occorre effettuare una visita specialistica, che viene svolta ogni circa 6/12 mesi a seconda del tipo di curva scoliotica e dell’età del paziente. Il medico si occupa di verificare se il trattamento impostato è efficace, di valutare la necessità di effettuare una radiografia di controllo della colonna vertebrale e di rivalutare la proposta terapeutica adattandola ai risultati ottenuti. Decide inoltre se proseguire con gli esercizi specifici, se ridurre o comunque modificare le ore di indossamento di un eventuale corsetto che si fosse reso necessario, o se abbandonarlo quando il paziente è giunto a fine crescita.

DOVE SI RISCONTRANO GLI ATTEGGIAMENTI POSTURALI SCORRETTI?

La colonna vertebrale dei bambini e degli adolescenti è una struttura delicata. Pertanto, è importante e giustificato per genitori, operatori scolastici e sanitari prendere in seria considerazione il problema e prestare un’adeguata attenzione ai possibili fattori di rischio. È fondamentale considerare i fattori che concorrono al manifestarsi del mal di schiena nell’adolescenza: i fattori di rischio per l’insorgenza di lombalgie nell’età adulta. Gli studi sull’argomento hanno evidenziato diversi fattori, alcuni debolmente altri fortemente associati al manifestarsi di questa sindrome, come il tempo speso davanti al televisore e al computer spesso in posizioni scorrette, l’esercizio di particolari sport, oltre a fattori di tipo psicologico. Seguire una serie di indicazioni su come su come tenere una corretta postura, non solo nell’attività scolastica, ma anche in quella ludica oltre che su come gestire il trasporto degli zaini scolastici, potrebbe contribuire in modo efficace ed economico alla prevenzione di una patologia così diffusa. A questo scopo dovrebbe essere utile inserire nei programmi scolastici lezioni informative su questo argomento possibilmente coinvolgendo anche le famiglie.

POSTURA CORRETTA BAMBINI: PRATICHE SCORRETTE DA EVITARE

In età scolare e adolescenziale, i paramorfismi colpiscono il 40-50% dei ragazzi: sono dovuti, in gran parte, all’uso sempre più precoce e sregolato di smartphone, tablet, videogiochi ed altri dispositivi tecnologici che non solo costringono i giovanissimi ad assumere posture scorrette per molte ore al giorno ma frenano la possibilità di praticare attività fisica. Per paramorfismo della colonna vertebrale s’intende un’alterazione della normale morfologia che, in genere, è transitoria, correggibile e non modifica la struttura scheletrica (come la scoliosi). È importante individuare questi atteggiamenti posturali viziati con diagnosi precoci nella delicata età evolutiva perché, se trascurati o mal curati, possono trasformarsi in dismorfismi, gravi alterazioni funzionali.

COME PREVENIRE IL MAL DI SCHIENA NEI BAMBINI?

Purtroppo, non si può parlare di prevenzione ma di una gestione delle scoliosi in quanto, esse sono una patologia geneticamente determinata, la quale si manifesterà inevitabilmente se esiste un messaggio codificato nel DNA, in genere subito prima dell’adolescenza. È possibile invece intervenire precocemente, al primo manifestarsi dei sintomi, per bloccare il peggioramento o in molti casi ottenere un miglioramento della scoliosi.

Lo sport oggi occupa un ruolo importantissimo nella prevenzione dei dolori alla schiena. È stato dimostrato che i ragazzi che praticano sport, anche per un’ora al giorno, magari all’aria aperta, sono meno soggetti a questo tipo di patologie. L’ideale è iniziare a fare sport sin dai 6 anni, magari praticando prima arti marziali e nuoto, per poi passare ad uno sport di squadra. Ci sono poi alcuni sport, come l’equitazione, che migliorano la postura e l’equilibrio. Attività sportive “armoniche”, che sono cioè in grado di migliorare la propriocezione e la flessibilità, lavorando sui movimenti globali dell’individuo, sono vantaggiose per la “prevenzione” della scoliosi. In questo senso le arti marziali, la ginnastica e la danza rappresentano attività motorie favorevoli. Allo stesso tempo gli sport in carico (la corsa, il calcio, la pallacanestro) favorendo il miglioramento del controllo neuromuscolare della muscolatura di sostegno del tronco e del bacino rappresentano comunque attività utili alla prevenzione delle deformazioni del rachide (la colonna vertebrale).

Non è tanto ciò che si fa, ma come lo si fa: qualsiasi sport va bene (meglio se divertente e in carico) per la prevenzione e la gestione delle forme lievi di scoliosi purché l’attività sportiva non sia stressante, non sia eccessivamente asimmetrica o eccessivamente “mobilizzante” il rachide (il che lo renderebbe più facilmente deformabile) e praticata a un’intensità sostenibile dalla struttura dell’individuo. A chi si chiede come curare la cifosi e altre patologie legate a spalle e schiena, è bene rispondere che anche l’attività di prevenzione all’interno della quotidianità è fondamentale. Occorre infatti evitare posture curve prolungate sui libri, alternare lo studio con pause di movimento ogni 30 minuti, non sovraccaricare lo zaino, alternando il trasporto dello zaino con il trasporto a mano. Senza dimenticare, naturalmente, di evitare corse con zaino in spalla per evitare traumi.

QUALI SONO GLI ATTEGGIAMENTI POSTURALI SCORRETTI?

Quante e quali sono le posture scorrette più diffuse nell’adolescente e nel bambino? Ce lo domandiamo molto spesso. La verità è che sono diverse e tutte importanti da conoscere. Le più significative individuate sono sicuramente:
– Instabilità posturale;
– Iperlordosi lombare e cervicale;
– Ipercifosi dorsale;
– Dorso piatto;
– Atteggiamento scoliotico.

IL PROBLEMA DEL PESO DELLO ZAINO

Gli zaini per bambini pesano spesso più di quanto dovrebbero. Con il superamento dei limiti consigliati, il peso eccessivo è causa di disagio fisico. Un disagio che influisce sulla postura, sull’equilibrio, sulla deambulazione. Tuttavia, è importante sottolineare che a livello scientifico non è stato ancora provato che il peso dello zaino scolastico influisca in maniera determinante sulle deformità vertebrali. Recentemente, anche sulla spinta di preoccupazioni espresse da famiglie con figli in età scolare, l’attenzione si è accentrata sull’abitudine di utilizzare, durante il periodo scolastico, pesanti zaini il cui trasporto può dare luogo alla comparsa di dolori a livello cervicale, alle spalle e a livello lombare. Una stretta correlazione tra il peso degli zaini e l’incidenza del “mal di schiena” è stata segnalata in vari lavori che avevano proprio l’obiettivo di valutare questa associazione. Altri studi contestano che l’associazione tra il mal di schiena e il solo peso degli zaini sia così rilevante. Per esempio, si è valutato non solo il peso, ma anche il tipo di zaino e il modo di trasporto dello stesso rispetto all’insorgenza di disturbi al collo, al dorso e alle spalle.  È infatti probabile che nel sollevamento e nel trasporto degli zaini siano implicati movimenti di flessione, inclinazione e torsione non corretti e quindi corresponsabili della comparsa dei dolori. L’eccessiva responsabilità attribuita al peso degli zaini nella comparsa di questi dolori viene anche contestata con la motivazione che lo zaino generalmente è portato per poco tempo e per brevi tragitti mentre una causa più rilevante può essere rappresentata, per esempio, da una posizione scorretta nel banco per molte ore della giornata. Quindi, alla luce dei risultati di queste indagini, si può dedurre che usando zaini di forma adeguata correttamente indossati su entrambe le spalle e adottando alcuni accorgimenti come alternare per percorsi lunghi il trasporto a spalla col trasporto a mano; evitare di sollevare lo zaino troppo velocemente, di correre con la zaino in spalla, di sovraccaricarlo oltre il limite indicato (10% del peso corporeo), la responsabilità attribuita al peso degli zaini nella comparsa del “mal di schiena” può essere ridimensionata. Tuttavia, anche se l’uso di zaini pesanti è solo uno dei fattori che concorrono al manifestarsi del mal di schiena resta il dato che, come già accennato prima, il mal di schiena nell’adolescenza è un fattore di rischio per l’insorgenza di lombalgie nell’età adulta.

SPORT E POSTURA BAMBINI: QUANTO È IMPORTANTE PRATICARLO?

L’attività sportiva sviluppa e aiuta a mantenere sano l’apparato osseo. Aiuta a controllare il peso corporeo, a ridurre il grasso e la pressione sanguigna, riduce lo stress, l’ansia, la depressione e la sensazione di solitudine. È dimostrato che l’esercizio fisico, che si tratti di sport di squadra, sport individuali o anche solo di andare fuori a giocare, ci rende più creativi e più attenti quando torniamo sui nostri banchi. Può anche aiutarci a imprimere l’apprendimento nella nostra memoria muscolare, proprio come un allenamento sportivo. È sempre più riconosciuto a livello scientifico che l’attività fisica sia determinante per il funzionamento cognitivi e neuronale dei bambini oltre ad avere diversi benefici fisiologici e psicologici.  Sebbene durante la crescita praticare sport è di fondamentale importanza, ad alcuni genitori capita di dover affrontare un vero e proprio braccio di ferro con il figlio, che preferisce stare a casa o uscire con gli amici, piuttosto che praticare qualsiasi tipo di attività motoria. Anche se gli si spiega che è per il suo bene, si cerca di fargli capire che è anche uno scarico per le tensioni scolastiche accumulate durante il giorno, non ascoltano e stanno a casa attaccati agli smartphone o Play Station o in giro con gli amici. Lo sport ha numerosi benefici e per faglielo comprendere e far sì che non venga vissuto come un obbligo è fondamentale per i genitori cercare di evitare qualsiasi tipo di imposizione, così da non attivare nel figlio il rifiuto completo nei confronti di qualsiasi attività sportiva, poiché praticare regolarmente sport è positivo non solo per il benessere fisico ma anche per lo sviluppo della propria autonomia e personalità. Finché sono piccoli “obbediscono” ai genitori, svolgono le attività che scelgono loro e, anche se a volte si lamentano, in qualche modo sono “costretti” a farlo. Quando crescono e diventano adolescenti, non si possono più prendere e portare, non si possono più forzare. Hanno altri interessi e priorità, vogliono uscire, la vita sociale e affettiva prendere il sopravvento e lo sport diventa un impegno, non un piacere, difficile da incastrare e quindi viene spesso eliminato. Anche tanti agonisti, durante l’adolescenza abbandonano la tanto amata attività sportiva con il disappunto o stupore genitoriale

QUALE SPORT FA BENE ALLA SCHIENA? IL PARERE DELL’ESPERTO?

Innanzitutto, è necessario individuare l’attività sportiva che preferisce per far sì che sia stimolato e soprattutto invogliato a seguirla. È importante quindi che non siano i genitori a dover scegliere per loro ma piuttosto li aiutiate a comprendere, in base anche alle loro attitudini, quale possa essere lo sport tendenzialmente più interessante, così da poter rispettare anche le caratteristiche ed esigenze personali. Lo sport deve essere anche fonte di divertimento ed un momento di piacere, non solo benessere per il corpo. È importante che l’attività sportiva venga svolta anche come momento di stacco da tutte gli impegni scolastici dai quali si è spesso sommersi. Lo sport è infatti spesso considerato sia una valvola di sfogo che di distrazione, utile a scaricare tutte le energie represse che nelle ore trascorsi seduti a scuola o a casa non si possono liberare.

Deve stimolare una sana competizione. Non è necessario mettere in evidenza ciò che fanno gli altri, in quanto potrebbe favorire sentimenti di inadeguatezza rispetto all’attività che si sta svolgendo. Bisogna invece valorizzare sempre anche i più piccoli sforzi ed i piccoli obiettivi raggiunti così da spronarlo autonomamente a mettersi in gioco e ad andare avanti anche di fronte alle sconfitte. Anche i genitori devono dare il buon esempio. I figli apprendono da voi ogni comportamento, è utile quindi che vi mostriate per primi curiosi e propensi alle attività motorie. Potrebbe essere rilevante svolgere qualche attività insieme, andando al parco o in piscina, in bicicletta, così da poter sfruttare l’occasione anche come momento di condivisione. Costanza e continuità sono imprescindibili. È fondamentale per far sì che l’attività sportiva abbia i suoi effetti positivi sul corpo, che venga svolta con regolarità. Per questo ad esempio potrebbe essere preferibile scegliere uno sport che possa essere svolto vicino casa, così da poterlo conciliare più facilmente anche con tutti gli altri impegni scolastici e non. Inoltre uno sport può essere praticato con regolarità e continuità solo se è sufficientemente stimolante.