Disturbo da gioco d’azzardo (ludopatia)

Disturbo da gioco d’azzardo: scopri cos’è, sintomi, cause e a chi rivolgersi in caso di ludopatia
Korian Redazione

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Redazione scientifica
Articolo revisionato dalla nostra redazione scientifica
9 Gennaio 2025

    Il disturbo da gioco d’azzardo è una patologia caratterizzata dalla presenza di comportamenti persistenti, ricorrenti e disfunzionali di gioco; e può causare danni significativi alla salute e nella sfera sociale, professionale e finanziaria di chi ne soffre. È classificato tra i disturbi correlati a sostanze e disturbi da dipendenza, come il disturbo da uso di alcol, che condividono tra loro diverse caratteristiche sia comportamentali sia neurobiologiche. Inoltre, alla patologia sono frequentemente associati altri disturbi, per esempio quelli dell’umore come la depressione, di personalità e di uso di sostanze.

    Il disturbo da gioco d’azzardo è spesso definito nel linguaggio comune “ludopatia”, un termine più impreciso che non si usa invece in ambito medico e che significa “malattia del gioco”.

    Il gioco d’azzardo è un’attività ricreativa per molte persone. Per alcune, però, può diventare patologico: in Italia, si stima che il 3% dei giocatori sia problematico, soprattutto nella fascia d’età tra i 50 e 64 anni. Tuttavia, il disturbo può presentarsi anche nelle persone più giovani, in età scolastica, per le quali anzi il rischio è più alto a causa dell’immaturità cognitiva; inoltre, chi inizia a giocare d’azzardo durante l’infanzia o l’adolescenza ha maggiori probabilità di sviluppare un disturbo da gioco d’azzardo una volta adulto.

    Quali sono le cause del disturbo da gioco d’azzardo?

    Come per altri disturbi psichiatrici, il disturbo da gioco d’azzardo non ha un’unica causa ma origina da diversi fattori biologici, genetici, sociali e ambientali che aumentano la vulnerabilità della persona e il rischio di sviluppare la malattia.

    Principali fattori di rischio per il disturbo da gioco d’azzardo

    • Sesso. Gli uomini hanno un maggior rischio di sviluppare il disturbo da gioco d’azzardo rispetto alle donne, sebbene gli studi suggeriscano che la patologia sia in aumento anche tra queste ultime. Uomini e donne presentano differenti (e specifici per sesso) comportamenti relativi al gioco d’azzardo e rischi associati. Per esempio, gli uomini con disturbo da gioco d’azzardo tendono a provare nei confronti del gioco rabbia ed eccitazione, mentre per le donne le emozioni dominanti sono vergogna e senso di colpa, aspetto che potrebbe spiegare il minor numero di donne che cerca un aiuto terapeutico e il minor numero di diagnosi.
    • Storia familiare. Se una persona ha un familiare con disturbo da gioco d’azzardo ha maggiori probabilità di sviluppare a sua volta la malattia; questo sembra essere vero sia a livello inter-generazionale (se a giocare sono i nonni o i genitori) sia a livello intra-generazionale (quando a giocare sono i fratelli o le sorelle). La familiarità del disturbo dipende da fattori sia genetici (gli studi hanno individuato alcune varianti genetiche che possono aumentare la vulnerabilità delle persone) sia ambientali: per esempio, sembra che anche la sola percezione di un disturbo da dipendenza in famiglia (come quello da gioco d’azzardo, da alcol o da uso di sostanze) sia correlato a una maggior gravità del disturbo nel paziente.
    • Esposizione al gioco d’azzardo. Chi vede giocare d’azzardo (o è addirittura coinvolto nel gioco d’azzardo) per esempio i familiari fin dalla giovane età ha un maggior rischio di sviluppare il disturbo in età adulta.
    • Fattori psicologici. Alcuni tratti della personalità sono correlati a un maggior rischio di sviluppare il disturbo da gioco d’azzardo. Tra questi ha un ruolo centrale l’impulsività, cioè la tendenza a mettere in atto comportamenti rischiosi e affrettati che possono avere conseguenze negative: per lungo tempo, infatti, il disturbo da gioco d’azzardo è stato classificato tra i disturbi del controllo degli impulsi.
    • Presenza di altri disturbi psichiatrici. Disturbi dell’umore (come disturbi d’ansia e depressione), della personalità (per esempio il disturbo antisociale della personalità) e disturbi da uso di sostanze (come alcol e droghe) sono spesso presenti nelle persone con disturbo da gioco d’azzardo.
    • Fattori socioeconomici. I problemi economici possono essere un importante fattore di rischio per lo sviluppo del disturbo da gioco d’azzardo, che offre l’illusione di poter vincere grandi quantità di denaro. Questo, a sua volta, peggiora le difficoltà economiche (la probabilità matematica di vittoria nel gioco d’azzardo è molto bassa, e nel lungo termine il gioco risulta sempre in perdita).
    • Uso di agonisti dopaminergici. Alcuni farmaci, in particolare gli agonisti dopaminergici usati per esempio nel trattamento della malattia di Parkinson, influenzano i livelli di dopamina, un neurotrasmettitore coinvolto nel sistema di ricompensa del cervello che contribuisce a sensazioni di gratificazione e a stimolare comportamenti legati al piacere. Gli studi hanno evidenziato che l’uso di questi farmaci può aumentare il rischio di sviluppare il disturbo da gioco d’azzardo, anche se i meccanismi molecolari alla base di questo fenomeno non sono del tutto chiari.
    sintomi ludopatia

    Quali sono i sintomi del disturbo da gioco d’azzardo?

    Il disturbo da gioco d’azzardo è caratterizzato da diversi sintomi, che non devono essere necessariamente tutti presenti. Quelli usati per la diagnosi sono:

    • bisogno di giocare con quantità crescenti di denaro per ottenere l’eccitazione desiderata;
    • irrequietezza o irritabilità quando si cerca di ridurre il gioco o di smettere di giocare;
    • ripetuti e infruttuosi tentativi per controllare, ridurre o eliminare il gioco d’azzardo;
    • preoccupazione frequente per il gioco d’azzardo (per esempio, la persona rivive costantemente esperienze passate di gioco, pianifica la prossima scommessa o pensa a modi per ottenere denaro con cui giocare);
    • la persona gioca spesso quando si sente angosciata (per esempio, se si sente impotente, colpevole, ansiosa o depressa);
    • la persona spesso ritorna a giocare per cercare di recuperare le perdite precedenti;
    • la persona mente a familiari, terapeuti o altri per nascondere l’entità del coinvolgimento con il gioco d’azzardo;
    • la persona ha messo a rischio o perso una relazione significativa, un lavoro o un’opportunità educativa o professionale a causa del gioco d’azzardo;
    • la persona si affida agli altri per ottenere denaro per alleviare una situazione finanziaria disperata causata dal gioco d’azzardo.

    È importante evidenziare che il gioco d’azzardo non è necessariamente in presenza (per esempio in un casinò, con VLT-videolottery o slot machine) ma può anche svolgersi online. Quest’ultimo contesto presenta caratteristiche che possono portare all’aumento della frequenza e della gravità del disturbo da gioco d’azzardo, quali per esempio l’accessibilità continua (24 ore al giorno 7 giorni a settimana) e da diversi luoghi grazie all’uso di smartphone e tablet, e la maggior garanzia di anonimato; inoltre, il gioco online è progettato per essere quanto più immersivo possibile e per “tenere legato” l’utente. Gli adolescenti, nonostante i limiti di età che il gioco d’azzardo online dovrebbe richiedere, risultano particolarmente vulnerabili in questo contesto.

    Il disturbo da gioco d’azzardo può portare a gravi conseguenze per la persona che ne soffre, sotto diversi aspetti. Dal punto di vista sociale, comporta difficoltà nelle relazioni personali e aumenta il rischio di abusi (fisici ed emotivi) sui familiari e le persone care e compromette i risultati scolastici e professionali; dal punto di vista finanziario, porta a difficoltà economiche e può arrivare a portare chi ne soffre a indebitarsi o alla bancarotta; dal punto di vista sanitario, infine, oltre a presentarsi spesso in associazione con altri disturbi psichiatrici, è correlato a un maggior rischio di suicidio.

    Come si arriva alla diagnosi di disturbo da gioco d’azzardo?

    Un intervento tempestivo massimizza l’efficacia del trattamento del disturbo da gioco d’azzardo, aumentando la probabilità di recupero. Purtroppo, però, spesso le persone con disturbo da gioco d’azzardo hanno difficoltà a cercare un supporto professionale, in gran parte a causa della tendenza a negare il problema e a nasconderlo, per cui può essere necessario che siano i familiari o le persone vicine a dover aiutare il paziente a rivolgersi al medico/a. Il centro di riferimento per prevenzione, diagnosi e trattamento del disturbo da gioco d’azzardo è rappresentato dal Servizio pubblico per le dipendenze (Ser.D), dove il/la specialista può valutare il paziente e definire la diagnosi. Con quest’ultima è anche possibile classificare la gravità della patologia (distinguendola tra lieve, moderata o grave).

    Sebbene la diagnosi di disturbo da gioco d’azzardo debba essere eseguita da un/a professionista sanitario/a, sono disponibili test che possono essere auto-somministrati per iniziare a capire se si è in presenza di un comportamento di gioco a rischio. È inoltre possibile contattare il Telefono Verde per le problematiche legate al gioco d’azzardo, cui ci si può rivolgere in forma anonima, che offre informazioni sui servizi di cura a livello nazionale, di auto-mutuo aiuto e altre informazioni utili per pazienti e familiari.

    Come si previene il disturbo da gioco d’azzardo?

    Sebbene non esista un’unica strategia di prevenzione che possa considerarsi risolutiva per il disturbo da gioco d’azzardo, ci sono, tuttavia, varie misure possono contribuire alla prevenzione. In Italia, quest’ultima passa attraverso le iniziative di carattere educativo/informativo (come campagne di sensibilizzazione), l’analisi dei comportamenti di gioco (che permettono di definire sistemi di interazione con il giocatore che possano favorirne l’autoconsapevolezza) e l’attivazione di canali di comunicazione che possano favorire l’accesso ai centri di assistenza. Anche approcci restrittivi (come le limitazioni di orari per l’accesso al gioco d’azzardo) possono avere un ruolo importante, se uniti alle altre misure, nella prevenzione del disturbo. 

    Per i giovani, un ruolo importante per la prevenzione è coperto anche dalla famiglia e dalla scuola, che possono contribuire ponendosi come modelli positivi, evitando di incoraggiare il gioco d’azzardo (non solo in modo esplicito ma anche, per esempio, regalando biglietti per la lotteria istantanea) e partecipando all’educazione e sensibilizzazione sul problema.

    Qual è il trattamento del disturbo da gioco d’azzardo?

    Il trattamento del disturbo da gioco d’azzardo inizia dopo una valutazione del paziente e si basa su un approccio integrato, stabilito in base alla sua situazione specifica, e che coinvolge la sua famiglia e diverse figure professionali. Sebbene sia personalizzato, il trattamento si basa di solito su combinazioni di psicoterapia (individuale, familiare, di gruppo), eventuali trattamenti farmacologici in caso di comorbilità, interventi di consulenza e tutoraggio legale e finanziario se necessari. Il trattamento prevede di norma anche il counselling per il paziente e i familiari e può essere, a seconda delle necessità e delle caratteristiche del paziente e della sua patologia, di tipo ambulatoriale, semi-residenziale o residenziale.

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